mercoledì 20 marzo 2013

SELF-HELP in sintesi

SELF-HELP in sintesi

Ci sembra utile ricordare che il self-help femminista, in sintesi, consisteva: nell'osservazione dei genitali esterni ed interni praticata sia individualmente sia in gruppo; nell'osservazione del ciclo mestruale quotidiana per 6 mesi-1 anno, e raccolta di dati in quaderni e schede, da continuare poi meno frequentemente; nell'osservazione dello stato di salute dei genitali esterni ed interni per imparare a riconoscere i disturbi più comuni; nella sperimentazione di cure alternative-naturali per i disturbi più comuni, come vaginiti da thricomonas o da monilia (aceto, yogurt, aglio, bicarbonato, ecc.); nell'utilizzazione dell'osservazione del ciclo come metodo anticoncezionale naturale abbinato all'uso del preservativo e del diaframma vaginale; nell'autovisita al seno; nella raccolta di informazioni sulla salute delle donne; nella traduzione di testi sulla salute delle donne; nella diffusione delle informazioni; nella diffusione della pratica del self-help.
I gruppi femministi di self-help rappresentano una tipologia specifica di "gruppi di auto-aiuto", movimento che affonda le sue radici nel fenomeno delle "friendly societies" inglesi della seconda metà del XIX secolo, nate spontaneamente durante la rivoluzione industriale al fine di creare reti di solidarietà e di supporto tra le masse lavoratrici. E' da questo terreno che sorgono, negli anni '30, i primi gruppi di auto-aiuto (ingl. "self-help groups"), di cui l'esempio classico è il gruppo degli "Alcolisti Anonimi". Il primo gruppo femminista di self-help si costituisce nel 1971 a Los Angeles. I gruppi di auto-aiuto sono caratterizzati dal fatto che la fonte d'aiuto è costituita dalle/i componenti stesse/i del gruppo, le/i quali si uniscono spontaneamente sulla base di un vissuto problematico, ed insieme dànno vita a percorsi ed eventi di crescita attraverso la partecipazione, le relazioni tra le/i componenti, l'autogestione.

Citazioni

"Un centro di self-help esiste ogni volta e in ogni luogo dove delle donne si riuniscono per condividere la tecnica dell'autovisita e per discutere della loro salute. Il focus è sulla condivisione delle esperienze e delle informazioni, sull'esplorazione delle differenze normali e del normale stato di salute riguardante le mestruazioni, le condizioni della vagina, il controllo delle nascite, la menopausa, la sessualità, la salute lesbica e una varietà di altri temi". Centro Femminista per la Salute della Donna di Los Angeles

"Siamo un gruppo di donne e svolgiamo insieme un lavoro che richiede un impegno costante. Teniamo ogni settimana delle riunioni aperte per tutte le donne che vogliono imparare la pratica del self-help e discutere sui problemi della salute". GFSD

"Il gruppo di S. Lorenzo era un gruppo di autocoscienza e di self-help con l'autovisita, la conoscenza dell'apparato genitale, la misurazione dei diaframmi, ed era veramente intenso il rapporto affettivo tra di noi."
Ines Valanzuolo

"Nei confronti della scienza medica e dei suoi sacerdoti abbiamo ancora tutti, uomini e donne, un atteggiamento dipendente e passivo, ma tale dipendenza e passività sono per noi donne più pericolose e cariche di conseguenze. La stragrande maggioranza di noi donne non sa niente del proprio corpo ed è portata a considerare le sue manifestazioni fisiologiche come malattie, e malattie di cui vergognarsi". Gruppo femminista per una medicina delle donne di Milano

"L'esperienza dei gruppi di self-help è stato un movimento nel movimento, considerato in qualche misura 'altro' rispetto alle correnti più teoriche del movimento stesso, una specie di 'femminismo di servizio'. Eppure noi lavoravamo per allargare la nostra coscienza, tenendo uniti il corpo e la mente come altrove accadde raramente, con un coinvolgimento personale, politico ed emotivo fortissimo". Luciana Percovich

"I gruppi per la salute degli anni '70 erano molti, diversi fra loro e in osmosi con il movimento, di cui costituivano un'area a sé. Alla metà del decennio, questi gruppi si sono trovati al centro del femminismo che scendeva nelle piazze proprio sui temi della salute e della sessualità, senza aver potuto ancora elaborare le intuizioni del self-help". Silvia Tozzi

"I gruppi per la salute che praticavano il self-help erano microisole alternative di saperi biomedici, una sorta di medicina scalza praticata da donne dai ruoli misti: dottoresse, ma anche casalinghe, lavoratrici, studentesse".  Elena Gagliasso

"L'esperienza dei gruppi di self-help costituisce una miniera di temi di riflessione nell'ambito del discorso sulla modernità e postmodernità, ancora tutta da elaborare e sulla quale confrontarsi con le nuove generazioni di donne e di uomini."
Livia Geloso

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