giovedì 5 gennaio 2012

Salute, sessualità e donne: un intreccio centrale sulla scena socio-politica a partire dagli anni '60 e '70 (Livia Geloso)

A partire dal saggio della sociologa Yasmine Ergas, "Nelle maglie della politica. Femminismo, istituzioni e politiche sociali nell'Italia degli anni '70."(F.Angeli, 1986), il tema può essere affrontato lungo due assi principali:
- l'emergere delle tematiche corporee relative alla salute e alla sessualità nel contesto dei processi di secolarizzazione, modernizzazione e razionalizzazione in atto nelle società occidentali;
- il loro intrecciarsi con le vicende della "stagione dei movimenti" ed in particolare con le vicende del movimento delle donne nel contesto del neo-femminismo.


          I due assi si situano nello scenario delle politiche sociali e dello spazio socio-politico-culturale che tali politiche hanno configurato, spazio in cui sono venuti a definirsi e a muoversi i cosiddetti "nuovi soggetti politici" che hanno caratterizzato gli anni '60 e '70.
          Particolare risalto va dato al fatto che il movimento studentesco e quello femminista sono risultati portatori delle maggiori novità nel pur nuovo panorama dei "movimenti sociali", composto, oltre ai movimenti suddetti, dal movimento per i diritti civili della popolazione afro-americana, dal movimento gay e dal movimento ecologista.
          Va, inoltre, sottolineato il fatto che sia il movimento degli studenti che quello delle donne presentavano, al massimo livello, una consistenza "policentrica" e "molecolare". Queste caratteristiche ne hanno reso difficile lo studio, in quanto la raccolta delle informazioni era relativa all'attività di piccoli gruppi, allo svolgersi di eventi anche minimi, ma che producevano una risonanza imprevedibile, alla circolazione di comunicazioni al di fuori delle vie comuni, e sulle quali c'era spesso reticenza per non snaturare l'esperienza. Tutto questo è particolarmente vero proprio per lo studio del movimento femminista.
          In aggiunta, sia gli "studenti" che le "donne" risultano essere "categorie sociali" molto complesse. Soprattutto la concettualizzazione dell'identità di donna ha costituito e continua a costituire una sfida all'apparato concettuale del pensiero occidentale, proponendosi come contenuto paradossale nella stessa elaborazione femminista - che ne ha esplorato versioni contrastanti - oltre che per chi ne ha fatto e ne fa oggetto di studio. La paradossalità ne ha reso sicuramente difficile la riduzione a "issues" per la negoziazione istituzionale, ma rappresenta e spiega l'apertura e la ricchezza che tale tematizzazione continua ad avere.
          Infatti, ormai molti/e studiosi/e condividono la convinzione che l'analisi e la tematizzazione dell'identità di donna metta in discussione dalle basi l'assetto logocentrico e patriarcale della cultura occidentale, a partire dalla Grecia classica. In tale ottica, la "donna" sarebbe l'Altro per eccellenza, lo sfondo da cui emergerebbe il Soggetto per eccellenza del pensiero occidentale, ovvero, l'"uomo".
         La messa a tema dell'identità di donna, nelle sue implicazioni più profonde, è stata resa possibile proprio dal rilievo che le società industrializzate occidentali si sono ritrovate a dare alla salute e alla sessualità, a causa dell'uso delle politiche sociali come strumento di controllo sociale, e della diffusione del consumo di servizi e non solo di beni.
          E' accaduto, perciò, che le questioni relative alla salute e alla sessualità, in quanto questioni politiche, mettessero in luce delle contraddizioni strutturali inerenti all'attività dello Stato e del mercato: infatti, entrambi tendono sia a indurre che a controllare i bisogni di salute e di benessere sessuale, a fini di sviluppo economico e di stabilizzazione sistemica; ma, in questo modo, allo stesso tempo, inaspettatamente hanno innescato spinte anti-istituzionali dovute alla burocratizzazione e alla spersonalizzazione della vita intima delle persone e, in particolare, delle donne.
          Tutto questo processo ha conferito centralità al ruolo delle donne in quanto: depositarie della procreazione; responsabili della gestione della salute dei gruppi familiari; oggetto della mercificazione dell'attrattiva sessuale da parte dei mass media e delle agenzie di pubblicità.
           Per quello che riguarda il fenomeno della vasta mobilitazione delle donne, nell'Italia degli anni '70, va dato rilievo al fatto che tale mobilitazione si è sviluppata, soprattutto, intorno alle vicende relative alla legalizzazione dell'interruzione volontaria della gravidanza, con il comprensibile intreccio di entusiasmi e di sofferenze.
         Un risalto particolare, in tutto questo scenario, prende la pratica corporea del self-help femminista, la pratica dell'autovisita ginecologica, con lo studio delle varie fasi del ciclo mestruale, per rifondare l'identità femminile e demedicalizzare la fisiologia femminile, insieme all'attività di contro-informazione sulla salute delle donne. Nell'ambito di quell'esperienza di condivisione, sostegno e ricerca tra donne venne sviluppata anche la conoscenza di una parte della storia dell'Occidente, fino ad allora distorta: il genocidio materiale e culturale conosciuto col nome di "caccia alle streghe". Venne, da allora in poi, sviluppata la ricerca della storia del sapere delle donne, a partire dalla cultura contadina occidentale e proseguendo con le culture occidentali più antiche e con le culture di altri popoli e di altri tempi.
          Oggi, a più di trent'anni da quegli avvenimenti, alcune donne della generazione che ha vissuto quella stagione sta sentendo il bisogno e il desiderio di prendere nelle proprie mani il compito della memoria e della storia, sia per se stesse che per le nuove generazioni, in particolare, per le nuove generazioni di giovani donne, con le quali è necessario costruire uno spazio di confronto. Rispetto a quest'obiettivo può essere utile prendere spunto dal libro "Femminismo e generazioni" (Baldini Castoldi Dalai, 2004), di Marina Cacace con la sua definizione di quattro aree critiche: l'atmosfera post-moderna; la globalizzazione; le dinamiche inter-generazionali; "il rapporto talvolta perverso del femminismo con i suoi successi e le sue conquiste" (pp. 11-12).


        


Bibliografia


AA.VV, (a cura di Fiamma Lussana e Giacomo Marramao), "L'Italia repubblicana nella crisi degli anni '70. Cultura, nuovi soggetti, identità.", Rubbettino, 2003
AA.VV., "Il movimento femminista negli anni '70", riv. Memoria, n°1-2, 1987, Rosenberg & Sellier
Paul Berman, "Sessantotto. La generazione delle due utopie.", Einaudi, 2006
Boston Women's Health Book Collective, "Noi e il nostro corpo", Feltrinelli, 1° ed. 1974, Nuova ed. 1977
Carlo Borzaga e Luca Fazzi, "Manuale di politiche sociali", F.Angeli, 2004
Anna Bravo, "A colpi di cuore. Storie del Sessantotto.", Laterza, 2008
Marina Cacace, "Femminismo e generazioni. Valori, culture e comportamenti a confronto.", Baldini Castoldi Dalai, 2004
Anna Cavarero e Franco Restaino, "Le filosofie femministe", Bruno Mondadori, 2002
Barbara Erhenreich e Deidre English, "Le streghe siamo noi. Il ruolo della medicina nella repressione della donna.", Celuc Libri, 1975
Yasmine Ergas, "Nelle maglie della politica. Femminismo, istituzioni e politiche sociali negli anni Settanta.", F.Angeli, 1986
Federation of Feminist Women's Health Centers, "A new view of a woman's body", Feminist Health Press, West Holliwood-California, nuova ed. 1991
Michel Foucault, "La volontà di sapere", Feltrinelli, 1978
Hans Georg Gadamer, "Dove si nasconde la salute", Cortina, 1994
Livia Geloso, "La ciclicità", testo disponibile sul blog: www.liviageloso.blogspot.com
Gruppo Femminista per la Salute della Donna di Roma/Coop. Documentazione-Ricerca-Salute, "Anticoncezionali", "Autovisita", "La clitoride", "Odori e umori", "Differenze n°6/7"
Rino Genovese, "La tribù occidentale", Boringhieri, 1995
Carlo Ginzburg, "Il filo e le tracce. Vero, falso, finto.", Feltrinelli, 2006
Clara Jourdan, "Insieme contro. Esperienze dei consultori femministi.",  La Salamandra, 1976
Ivan Illich, "La nemesi medica", Arnaldo Mondadori, 1977
Pina Labanca, "L'altro sesso. Comunicazione e differenza lesbica.", Bonanno, 2007
Christofer Lasch, "La ribellione delle élite", Feltrinelli, 2001
Giacomo Marramao, "Passaggio a occidente. Filosofia e globalizzazione.", Boringhieri, 2003
Stefano Martelli, "Né secolarizzazione, né risacralizzazione, bensì de-secolarizzazione.", riv. Futuribili, n°2-3, 2000, F.Angeli
Luciana Percovich, "La coscienza nel corpo. Donne, salute e medicina negli anni Settanta.", Fond. Badaracco-F.Angeli, 2005
Wilhelm Reich, "La rivoluzione sessuale", Feltrinelli, 1974
Gianni Statera, "Storia di un'utopia. Ascesa e declino dei movimenti studenteschi europei.", Rizzoli, 1978
Silvia Tozzi, Il movimento delle donne, la salute, la scienza. L'esperienza di Simonetta Tosi, "Memoria" 11-12, 1984
Silvia Tozzi, Molecolare, creativa, materiale: la vicenda dei gruppi per la salute, "Memoria" 19-20, 1987
Silvia Tozzi, "Corpo e scienza nel movimento per la salute. Un percorso di difficile lettura.", in Atti del Seminario Esperienza storica femminile nell'età moderna e contemporanea, Unione Donne Italiane, Circolo  "La Goccia", Roma 1989
Silvia Tozzi et al., "Donne senza Rinascimento", Eleuthera, 1991
Voci dall'Enciclopedia Einaudi:
"Ideologia", a cura di Jules Vuillemin
"Intellettuali", a cura di Alberto Asor Rosa
"Politica", a cura di Salvatore Veca
"Storia", a cura di Jacques Le Goff
"Utopia", a cura di Bronislaw Baczco
Voci dal Dizionario di Filosofia di Nicola Abbagnano, Tea-Utet, 1993:
"Ideologia" e "Utopia"








                          

        

      

Nessun commento:

Posta un commento