martedì 31 gennaio 2012

Il self-help nella memoria delle donne di via dei Sabelli

Dal Consultorio autogestito del quartiere San Lorenzo a Roma: alcune protagoniste di quell'esperienza raccontano cos'è stato il self-help per loro.

"Partire dal corpo, da un lato, rispondeva a un'emergenza sociale, ma non solo, significava la riscoperta della corporeità ignorata fino a quel momento, l'esigenza di sapere e praticare tu stessa, non rendendoti oggetto. Il self-help comprendeva non solo la presa di contatto con il corpo, erano saperi di cui ti riappropriavi, era la consapevolezza nuova di potersi conoscere, di farsi valere, di avere diritto di parola su tutto, non solo su come curarsi e come gestire una gravidanza."
Silvia


Sono andata al Consultorio di S.Lorenzo ed è stata un'esperienza travolgente. Sono entrata a far parte di un piccolo gruppo di autocoscienza, un gruppo di self-help, e con l'autovisita c'è stata la conoscenza di tutto l'apparato genitale, la misurazione del diaframma, ed era veramente molto intenso il rapporto anche affettivo tra di noi.
Ines

Ho imparato dalle donne del consultorio il self-help, l'autovisita, mettere lo speculum e vedere l'interno della vagina; dopo l'ho sempre praticato. Era una parte importante dell'attività perché moltissime donne non avevano la minima idea di come erano fatte. Molte donne che, poi, hanno lavorato nei consultori pubblici, avevano avuto esperienze al consultorio di S.Lorenzo, e la differenza era grande.
Ulla

Inizialmente era come se parlassero un'altra lingua: il corpo, l'autogestione, il self-help erano cose che non conoscevo. Entrare in queste esperienze e toccarle con mano era molto diverso dal leggere. La cosa che mi aveva colpito particolarmente era la conoscenza del corpo, iniziare a vedere che potevo farmi la visita e farla alle altre, maneggiare strumenti che non avevo mai visto, parlare del diaframma e vederlo: si apriva tutto un mondo incredibile, era anche il mondo del mio corpo, potevo non averne paura ma gestirlo. Questo mi ha più affascinato, insieme al fatto di essere in contatto con altre donne, sentendone i problemi.
Patrizia

A S.Lorenzo facevamo il self-help con le donne, l'autovisita, e l'abbiamo fatto prima su di noi come gruppo. Eravamo divise in piccoli gruppi, e l'idea era controllare lo stato di benessere del proprio apparato genitale; questo toccava non solo la sfera del saper fare tecnicamente delle operazioni, ma faceva emergere la sfera del vissuto, dell'emozione. Per alcune era un momento denso di emozioni, e questo ha riguardato sia le donne che venivano semplicemente al consultorio, sia le donne che facevano parte dei gruppi. Emergevano le paure, i problemi passati, oppure la sorpresa, e c'era lo spazio per momenti di discussione e di confronto. Era sempre un alternarsi di parlare ed agire.
Serena

Il self-help è una pratica che è stata davvero rivoluzionaria e straordinaria, in cui c'è la scoperta e l'identificazione di se stesse e della propria identità sessuale, delle differenze, della solidarietà.
Stefania

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