giovedì 5 gennaio 2012

Il self-help femminista negli anni '70 (Livia Geloso)

Negli anni '70 del secolo scorso, nella stagione dei movimenti e dei nuovi soggetti politici, prende forma una particolare modalità di riappropriazione della propria corporeità sessuata: la pratica corporea dell'autovisita e dello studio del ciclo mestruale nei gruppi femministi di self-help.
Nell'ambito dell'esperienza del "piccolo gruppo" di sole donne all'interno del movimento femminista, come "unità di base" del movimento stesso, i gruppi femministi di self-help rappresentano un fenomeno specifico a cui è interessante porre attenzione, anche perché c'è poco materiale che li riguarda. Ciò è dovuto probabilmente al fatto che si è trattato di un'esperienza corporea, in gran parte non-verbale, oltre che squisitamente operativa.


I gruppi femministi di self-help rappresentano una tipologia specifica di "gruppi di auto-aiuto", movimento che affonda le sue radici nel fenomeno delle "friendly societies" inglesi della seconda metà del XIX° secolo, nate spontaneamente durante la rivoluzione industriale al fine di creare reti di solidarietà e di supporto tra le masse lavoratrici. E' da questo terreno che sorgono, negli anni '30, i primi gruppi  di auto-aiuto (in inglese: "self-help groups"), di cui l'esempio classico è il gruppo degli "Alcolisti Anonimi". Il primo gruppo femminista di self-help si costituisce, all'inizio degli anni '70, a Los Angeles.
I gruppi di auto-aiuto sono caratterizzati dal fatto che la fonte d'aiuto è costituita dai membri stessi del gruppo, i quali si uniscono spontaneamente sulla base di un vissuto problematico, ed insieme dànno vita a percorsi ed eventi di crescita attraverso la partecipazione, le relazioni tra i membri, l'autogestione.
Dal punto di vista delle dinamiche intra- ed extra-gruppali, i gruppi femministi di self-help degli anni '70 rappresentano un momento di grande vivacità esistenziale, culturale e politica ancora tutto da esplorare e da situare nello scenario della storia contemporanea e nella memoria delle donne in particolare.


In cosa consiste la pratica del self-help femminista:


  • osservazione dei genitali esterni ed interni praticata sia individualmente che in gruppo;
  • osservazione del ciclo mestruale quotidiana per 6 mesi, poi, a giorni alterni per altri 6 mesi e raccolta di dati in quaderni e schede;
  • osservazione dello stato di salute dei genitali esterni ed interni per imparare a riconoscere i disturbi più comuni;
  • sperimentazione di cure alternative ai farmaci per i disturbi più comuni, come vaginiti da thricomonas o da monilia (aceto, yogurt, aglio, bicarbonato, ecc.);
  • utilizzazione dell'osservazione del ciclo come metodo anticoncezionale naturale;
  • autovisita al seno;
  • raccolta di informazioni sulla salute delle donne;
  • traduzione di testi sulla salute delle donne;
  • diffusione della pratica del self-help;
  • diffusione delle informazioni.
Citazioni


  • "Un centro di self-help esiste ogni volta e in ogni luogo dove delle donne si riuniscono per condividere la tecnica dell'autovisita e per discutere della loro salute. Il focus è sulla condivisione delle esperienze e delle informazioni, sull'esplorazione delle differenze normali e del normale stato di salute riguardante le mestruazioni, le condizioni della vagina, il controllo delle nascite, la menopausa, la sessualità, la salute lesbica e una varietà di altri temi." Gruppo Femminista per la Salute della Donna di Los Angeles 

  • "Siamo un gruppo di donne e svolgiamo insieme un lavoro che richiede un impegno costante. Teniamo ogni settimana delle riunioni aperte per tutte le donne che vogliono imparare la pratica del self-help e discutere sui problemi della salute." GFSD
  • "Nei confronti della scienza medica e dei suoi sacerdoti abbiamo ancora tutti, uomini e donne, un atteggiamento dipendente e passivo, ma tale dipendenza e passività sono per noi donne più pericolose e cariche di conseguenze. La stragrande maggioranza di noi donne non sa niente del proprio corpo ed è portata a considerare le sue manifestazioni fisiologiche come malattie, e malattie di cui vergognarsi." Gruppo femminista per una medicina delle donne di Milano
  • "L'esperienza dei gruppi di self-help è stato un movimento nel movimento, considerato in qualche misura 'altro' rispetto alle correnti più teoriche del movimento stesso, una specie di 'femminismo di servizio'. Eppure noi lavoravamo per allargare la nostra coscienza, tenendo uniti il corpo e la mente come altrove accadde raramente, con un coinvolgimento personale, politico ed emotivo fortissimo." Luciana Percovich
  • "I gruppi per la salute degli anni '70 erano molti, diversi fra loro e in osmosi con il movimento, di cui costituivano un'area a sé. Alla metà del decennio, questi gruppi si sono trovati al centro del femminismo che scendeva nelle piazze proprio sui temi della salute e della sessualità, senza aver potuto ancora elaborare le intuizioni del self-help." Silvia Tozzi
  • "I gruppi per la salute che praticavano il self-help erano microisole alternative di saperi biomedici, una sorta di medicina scalza praticata da donne dai ruoli misti: dottoresse, ma anche casalinghe, lavoratrici, studentesse." Elena Gagliasso
  • "L'esperienza del gruppi di self-help costituisce una miniera di temi di riflessione ancora tutta da elaborare e sulla quale confrontarsi con le nuove generazioni di donne e di uomini." Livia Geloso

1 commento:

  1. Cara Livia Geloso, grazie per l'articolo e per i video su youtube, molto interessanti. Ho scelto il self help femminista come soggetto per la mia tesi magistrale di cui sarà relatore il prof. Domenico Rizzo. Mi presento: sono Francesca, viaggiatrice, poetessa, studentessa, massaggiatrice femminista, iscritta all'Orientale di Napoli. Ho bisogno di raccogliere materiale storico sull'argomento, ti sarei grata se potessi darmi dei consigli. Io ho pensato ad Archivia, alla casa internazionale delle donne di Roma, alla libreria delle donne di Milano, alla casa delle donne di Bologna e alla fondazione Elvira Badaracco...

    RispondiElimina