giovedì 5 gennaio 2012

Il Convegno internazionale sulla salute della donna, Roma, giugno 1977. Livia Geloso

Il "Convegno internazionale sulla salute della donna", svoltosi a Roma nei giorni 24-25-26 del giugno 1977, fu organizzato dal Gruppo Femminista per la Salute della Donna (GFSD) di Roma, e riunì circa 300 donne appartenenti a gruppi femministi, di provenienza nazionale e internazionale, che praticavano il self-help.
"I gruppi per la salute che praticavano il self-help erano microisole alternative di saperi biomedici, una sorta di medicina scalza praticata da donne dai ruoli misti: dottoresse, ma anche casalinghe, lavoratrici, studentesse." Elena Gagliasso, docente di Filosofia della scienza presso La Sapienza di Roma (da "La ricerca delle donne", a cura di M. Cristina Marcuzzo e Anna Rossi-Doria, Rosenberg & Sellier, 1987).


Il GFSD si era costituito nel 1974 e si sciolse nel 1985, dopo essere diventato cooperativa (prima denominata "coop. GFSD di Roma" e, poi,  "coop. Documentazione Ricerca Salute-DO.RI.S."), ed aver gestito un Centro di salute, un Centro di documentazione, un'attività di diffusione di informazioni sulla salute delle donne attraverso pubblicazioni stampate in proprio, quindi, un Consultorio autogestito e il progetto per una "Casa di maternità".


         Il GFSD si era formato in seguito alla venuta in Italia di due componenti del Gruppo per la salute della donna di Los Angeles, il Feminist Women's Health Center (FWHC), collegato alla Federation of Feminist Women's Health Centers, nel quale gruppo, nella primavera del 1971, era iniziata la pratica dell'autovisita ed era stata così inaugurata la versione femminista dell'attività di self-help, la quale appartiene e si radica nella storia anglosassone.


        "La clinica di self-help è un luogo d'incontro dove impariamo ad usare lo speculum di plastica per osservare la vagina e il collo dell'utero e a condividere sensazioni ed esperienze (...) in seguito a ciò, ci sentiamo più a nostro agio nel nostro corpo, più capaci di prenderci cura di noi stesse e più consapevoli e forti quando ci rivolgiamo alle istituzioni sanitarie." (Dichiarazione inviata dal FWHC di Los Angeles all'Associazione americana di Psicologia nel 1973, pubblicata in "Aborto libero? Il metodo Karman e la sperimentazione sulle donne.", a cura del Gruppo femminista per una medicina della donna di Milano, La Salamandra, 1976, pp. 16-22).


         Il GFSD era composto da una quindicina di donne tra i 20 e i 40 anni, alcune di provenienza statunitense, inglese, francese, svizzera, tutte in possesso di un'istruzione superiore, alcune laureate ed alcune studentesse universitarie in medicina, psicologia, biologia e filosofia. Non c'era ancora nessuna laureata in medicina. Collaborava al gruppo Ulla Tannenbaum, ostetrica, e venivano mantenuti contatti frequenti con Simonetta Tosi, medico e biologa, ricercatrice dell'Istituto Superiore di Sanità, che aveva un ruolo centrale nel Gruppo di self-help del Collettivo di S.Lorenzo, in Via dei Sabelli, nato insieme al GFSD, da esperienze condivise organizzate dal Gruppo femminista di Pompeo Magno, il Movimento Femminista Romano, sorgente dell'esperienza femminista nella capitale.


         "L'esperienza dei gruppi di self-help è stato un movimento nel movimento (le donne che ne facevano parte, lavoravano) tenendo uniti il corpo e la mente come altrove accadde raramente..." Luciana Percovich ("La coscienza nel corpo", Fond. Badaracco-F. Angeli, 2005, p. 13).


         Il movimento per la salute delle donne basato sul self-help si inserisce nella critica alla "razionalizzazione", nell'ambito della quale la medicina viene vista come forma di controllo sociale, soprattutto sulle donne, attraverso la lettura patologizzante della fisiologia femminile e l'estraneazione delle donne dal proprio corpo. Viene attaccata, attraverso esperienze e pratiche condivise, l'impostazione epistemica dicotomica, caratteristica della "razionalità moderna", che scinde soggetto/oggetto, mente/corpo, uomo/donna, ecc.


         Le donne del movimento si propongono come "soggetto" e come "nuovo soggetto politico", adottando il taglio anticolonialista-terzomondista tipico degli anni '70, sulla base dell'idea-forza: "Le donne sono un popolo colonizzato il cui territorio, ovvero il loro corpo, è stato espropriato e rapinato delle sue risorse naturali: sesso e bambini." (numero 6/7, 1977, della rivista"Differenze" dedicato al Convegno, p. 12).


         Da questa "presa di coscienza" e dalla conseguente volontà di "riappropriazione", prende forma la pratica del self-help basata: sull'autovisita ginecologica appresa e condivisa in gruppo, sullo studio delle variazioni psico-fisiche legate al ciclo mestruale, sull'apprendere a riconoscere e curare i disturbi più comuni con rimedi naturali con il recupero della storia delle donne come detentrici di saperi, sul richiedere rispetto e competenza agli operatori sanitari, sulla ricerca di informazioni e opzioni riguardo alla contraccezione, alla gravidanza e al parto, all'interruzione di gravidanza, alla menopausa, ecc. Obiettivo ed effetto di queste pratiche era la ricostruzione di reti di solidarietà tra donne.


         Dal rifiuto dello sguardo medico sulle donne e dalla ricerca storica sull'origine di quello sguardo, le donne del movimento scoprono che la corporazione medica si è costituita, a cominciare dal XVI° secolo, sulla cancellazione del sapere delle donne, le "levatrici" e le "guaritrici", anche attraverso la collusione con i poteri religiosi, cattolici e protestanti, che perseguirono la "caccia alle streghe", in una convergenza di interesse a distruggere il mondo contadino, in accordo coi cambiamenti socio-politici che portarono all'industrializzazione.


         "Ci sono stati molti gruppi per la salute negli anni '70, diversi fra loro e in osmosi con il movimento, ma anche segnati da tratti specifici che ne fanno un'area a sé. Alla metà del decennio, questi gruppi si sono trovati al centro del femminismo che scendeva nelle piazze (...) I nodi di allora ci sono anche oggi: corpo e identità psicofisica, critica della scienza e difesa della salute..." Silvia Tozzi (da "Corpo e scienza nel movimento per la salute", Seminario presso "La goccia-UDI", 1999 - autrice del libro "Donne senza Rinascimento", Elèuthera, 1991).


Programma del Convegno


Venerdì 24 giugno
Ore 16-19
VIA DEL GOVERNO VECCHIO, 39
Primo incontro con le compagne (distribuzione, nei limiti del possibile, dei posti letto e scelta dei gruppi di lavoro nei giorni successivi)
Ore 19-21
SALA BORROMINI, PIAZZA DELLA CHIESA NUOVA, 18
Riunione generale e presentazione dei gruppi partecipanti.
Ore 21
VIA DEL GOVERNO VECCHIO, 39
Festa e incontro con i gruppi femministi di Roma.


Sabato 25 giugno
Ore 9-19.30
VIA DEL COLOSSEO, 61
Attività dei gruppi di lavoro:
1) La donna e le istituzioni mediche;
2) Ricerche che le donne hanno fatto e fanno su se stesse e implicazioni politiche del self-help;
3) La politica dei consultori gestiti dalle donne;
4) La politica del controllo della fertilità: contraccettivi e sterilizzazioni;
5) Aborto: leggi e pratica;
6) Parto;
7) Lavoro e salute.
Proiezione continuata del video-tape sull'estrazione mestruale fatto dal Women's Health Group of Leeds.


Domenica 26 giugno
Ore 9-13.30
VIA DEL COLOSSEO, 61
Attività dei gruppi di lavoro:
1) Coordinamento internazionale sulla salute della donna;
2) Ormoni sintetici: uso ed effetti;
3) Infezioni vaginali;
4) Alimentazione;
5) Cure alternative;
6) Le donne e l'invecchiamento;
7) Le donne come detentrici di medicina popolare.
Ore 15.30-19.30
VIA DEL COLOSSEO, 61
Assemblea generale dei gruppi e conclusioni.
Nota: il Governo Vecchio era uno stabile occupato da alcuni collettivi femministi romani.


Linee-guida comuni emerse dal Convegno:
a) Continuare a sviluppare esperienze autogestite;
b) Difenderci dal Sistema sanitario pubblico e privato e dalle speculazioni delle Case farmaceutiche;
c) Sviluppare i saperi delle donne, antichi e nuovi, ufficiali e alternativi;
d) Sviluppare un ponte tra le donne che lavorano nelle istituzione mediche e i gruppi di self-help;
e) Elaborare proposte politiche nel campo della salute;
f) Sviluppare un coordinamento internazionale.


Obiettivi raggiunti:
Durante la preparazione delle lettere di invito da inviare ai collettivi che lavoravano sulla salute, il GFSD aveva scelto di lavorare per gruppi d'interesse. Questa scelta di un minimo di organizzazione era un'iniziativa importante perché in contrasto con la pratica 'movimentista' abituale dei gruppi femministi; pratica comune nella 'stagione dei movimenti'. La strutturazione del lavoro in commissioni e il fatto di invitare solo collettivi femministi che portassero avanti un lavoro sulla salute avevano due obiettivi principali: impedire dispersioni dovute sia alla mancanza di un filo conduttore sia all'assemblearismo; e di evitare il rischio di scambi superficiali in mancanza dell'omogeneità tra le partecipanti relativamente all'appartenenza al campo delle pratiche dedicate alla salute. Si voleva evitare, d'altra parte, che un'organizzazione troppo rigida impedisse di dare spazio ai suggerimenti e alle esigenze che potevano emergere, e ostacolasse la creazione di un setting condiviso in cui sviluppare la creatività delle partecipanti come membri di un evento gruppale. Anche quest'ultimo obiettivo risultò raggiunto, infatti, le partecipanti contribuirono a scegliere come condurre la discussione nelle varie commissioni, a proporne di nuove - una specifica sulla sessualità e una sul lesbismo -, in che modo trattare gli argomenti, se riunire più commissioni, quanto farle durare. In tal modo, in tutte le commissioni, risultò affrontato l'argomento specifico, e insieme, quando veniva ritenuto opportuno, vennero discussi una serie di problemi più generali. Ricevendo i resoconti delle varie commissioni, venne rilevato che argomenti come la sessualità, il rapporto con la medicina e il tema della salute erano stati affrontati ovunque.




Elenco dei gruppi partecipanti al Convegno:


AUSTRIA - Gesundheitgruppe, Wien


AUSTRALIA - The "Body Politics", Victoria
                        Hobart Women's Centre, North Hobart, Tasmania
                        Leichhardt Women's Community Health Centre, Leichhardt


BELGIO - Les cahiers du Grif, Bruxelles
                Collectif contraception, Bruxelles
                La maison de femmes, Bruxelles


CANADA - Centre de santè de femmes du quartier, Montréal


FRANCIA - MLAC, Aix-en-Provence
                   Groupe Grenoble, Grenoble
                   Femmes en lutte, Paris
                   Les impatientes, Paris
                   Groupe de femmes de la place des Fètes, Paris
                   Collectif Notre corps, nous meme, Paris
                   GIS, Paris
                   Maison de femmes, Toulouse


GERMANIA - FFGZ, Berlin
                      Fachshaft Medizin-Universitat Frankfurt, Frankfurt
                      Information fur Frauen, Heidelberg
                      Frauenzentrum, Kostanz
                      Feministiches Selbshilfzentrum "Schwarzer Mond", Munchen


GRAN BRETAGNA - Women's Report Collective, Harrow, Middlesex
                                Leeds Women's Health Group, Leeds, Yorks
                                Association of Radical Midwives, Leeds, Yorks
                                British Our bodies, ourselves, Albert Palace mansions


GRECIA - Multi National Women's Liberation Group, Atene
                Greek Women's Liberation Movement, Atene


ITALIA - Collettivo 8 marzo, Brescia
                Consultorio per i problemi della donna, Bergamo
                Gruppo di studio sulla medicina e la donna, Ferrara
                Women's Support Group, Firenze
                Collettivo per una medicina della donna, Firenze
                CED, Milano
                Collettivo Ospedale S.Carlo, Milano
                Gruppo femminista per una medicina della donna, Milano
                Collettivo Leoncavallo, Milano
                Centro per la salute della donna, Padova
                Consultorio autogestito, Piacenza
                Centro di medicina della donna, Pinerolo
                Movimento femminista romano, Roma
                Collettivo femminista S.Lorenzo, Roma
                Gruppo "Salario al lavoro domestico", Roma
                Movimento di liberazione della donna, Roma
                Collettivo femminista Appio-Alberone, Roma
                Consultorio femminista, Salerno
                Centro per la salute della donna, Torino
                Collettivo Mercati Generali, Torino
                Collettivo Pratica Consultori, Torino
                Collettivo Spaziodonna, Trieste


MESSICO - Colectivo "La Revuelta", Città del Messico


NORVEGIA - Helsegruppa Huset, Oslo


OLANDA - Vrouwen gez., centr. Amst., Amsterdam


SPAGNA - La Sal, Local Feminista, Barcelona
                 Magas, Barcelona
                 Colectivo Self-help, Barcelona
                 Grup de Mujeres Independientes, Barcelona
                 La Mar, Barcelona
                 Col. Feminista, Barcelona
                 Colectivo Feminista Pelvis, Genova, Palma de Mallorca


STATI UNITI - DePaul Women's Law, Chicago
                          Boston Women's Health Collective, Boston (autrici di "Noi e il nostro corpo")
                          Chicago Women's Health Collective, Chicago


SVEZIA - Gruppo 8, Lund


SVIZZERA - Movimento femminista ticinese, Lugano
                     Dispensaire gynéco-obstétrique, Genève


Nota: Il Gruppo madre del self-help femminista, il Feminist Women's Health Center (FWHC) di Los Angeles - che era stato anche presente al Tribunale sui crimini contro le donne, tenutosi a Bruxelles nel 1976 -, inviò una lettera in cui spiegava che la sua assenza al Convegno di Roma era dovuta al fatto che era in atto uno scontro legale con l'Ordine dei Medici americano, iniziato nel 1974. L'Associazione Medica Americana aveva minacciato sanzioni contro i medici che lavoravano con il FWHC, e accusava il FWHC di pratica abusiva della medicina; come risposta il FWHC aveva promosso un'azione legale contro l'Ordine dei Medici. Inoltre, proprio nella primavera del 1977, alcune donne del FWCH avevano fatto irruzione in un reparto di ostetricia, dietro segnalazione di alcune ostetriche, per denunciare le condizioni e le modalità in cui veniva gestito il servizio. In seguito a ciò, erano state subito arrestate e in maggio erano state condannate.


Il Paese Sera del 25 giugno 1977 scrive:
"Per due giorni, ieri e oggi, femministe venute da vari paesi europei, ma anche dall'America e dall'Australia, confrontando le proprie esperienze di medicina dalla parte della donna, tentano un bilancio delle iniziative prese, delle strutture alternative create. Quello della medicina e della salute è stato uno dei temi chiave  del femminismo, in questi anni, anzi uno dei punti di partenza del movimento delle donne.
Contraccezione, aborto, parto sono stati nodi intorno ai quali si è scatenato il conflitto con le istituzioni sociali e politiche, ma anche la pratica di autocoscienza delle donne e le prime esperienze operative...In tutti i paesi, i gruppi femmnisti hanno lavorato più o meno allo stesso modo...sono simili anche le difficoltà e il disagio che queste esperienze hanno provocato tra le femministe della salute, difficoltà che hanno anche portato alla chiusura di alcuni consultori per poter ripensare sui metodi e sulle situazioni di servizio che si sono create e che hanno visto rientrare dalla finestra la separazione tra esperte e non esperte..."(Differenze 6/7, pag. centrale)


"Nell'insieme le cose dette hanno confermato, ancora una volta, che le donne sono insoddisfatte dell'assistenza sanitaria offerta dalle strutture pubbliche e private, e che solo gruppi di donne interessate a questi problemi possono sperare di modificare questa situazione." (Differenze 6/7, p. 17)


"La conclusione di questo dibattito interno è stata che il self-help rimarrà tale solo per pochi gruppi isolati di femministe e non crescerà finché il movimento delle donne non avrà deciso se il self-help è basilare per il movimento e per la sua crescita consapevole oppure rappresenta solo un interesse marginale. (..) Dobbiamo anche valutare se i centri femministi per la salute aperti a tutte le donne sono essenziali, oppure se possono bastare i piccoli gruppi di self-help a provocare un cambiamento; se disponiamo dei mezzi, del tempo e delle energie per agire contemporaneamente all'interno e all'esterno delle strutture pubbliche; come coordinare meglio i nostri sforzi in modo da renderli più produttivi." (Differenze 6/7, p. 20).


        Per concludere il breve excursus, si può dire che questo movimento nel movimento ha dato vita a pratiche di interesse rilevante per l'originalità e la complessità; inoltre, ha contribuito a porre delle questioni fondamentali che alcune donne hanno continuato a portare avanti negli ambiti dello studio e delle professioni che riguardano la salute psicofisica e sociale. Sicuramente il patrimonio di esperienze e di riflessioni di quegli anni costituiscono una miniera di tematiche relative non solo alla salute ma anche, più in generale, al discorso sulla modernità e postmodernità da continuare ad elaborare e sulle quali confrontarsi con le nuove generazioni.        


Note biografiche
Livia Geloso si è laureata cum laude in Filosofia presso La Sapienza di Roma con tesi su "Il concetto di natura ne 'Il secondo sesso' di Simone de Beauvoir", per la cattedra di Antropologia culturale del prof. Alberto M. Cirese. E' psicoterapeuta a mediazione corporea, supervisore e didatta della Società Italiana di Analisi Bioenergetica (SIAB). E' membro fondatore della Federazione Europea di Analisi Bioenergetica e Psicoterapia (EFBA-P). Ha fatto parte per dieci anni del GFSD di Roma. Attualmente fa parte del Direttivo di Archivia-Casa internazionale delle donne di Roma, il fondo documentale del movimento delle donne. Ha in preparazione una pubblicazione sulle culture e sulle pratiche della corporeità, in cui rivisita l'esperienza del self-help femminista.
        

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