lunedì 31 dicembre 2012

IL GRUPPO SELF-HELP RIPARLIAMONE SALUTA IL 2012 E ACCOGLIE IL 2013

Il Gruppo Self-help riparliamone saluta il 2012 con soddisfazione e dà il benvenuto al 2013 con speranza. Il 2012 è stato l'anno dei primi risultati con in evidenza i due incontri di studio e di confronto tenutisi il 21 aprile e il 17 novembre presso la Casa Internazionale delle Donne di Roma. Questi incontri sono stati il frutto della tessitura in atto di rapporti vecchi e nuovi nello spirito di Archivia, per radicare il futuro nella storia del movimento delle donne. Per il 2013 è già stata programmata un'altra giornata di studio e di confronto per il 20 aprile, sul tema del rapporto tra self-help ed esperienza della corporeità tra donne, come emerso dall'incontro di novembre. Alla giornata di aprile si arriverà, come per le giornate precedenti, con la raccolta e la pubblicazione su questo blog di materiali storici poco diffusi e di materiali di nuova elaborazione, e con momenti di contatto e di discussione in varie parti d'Italia.
Auguri a tutte e a presto! 

venerdì 28 dicembre 2012

IN MEMORIA DI ANN NOON (1945-2004) CUORE GENEROSO DEL GFSD a cura di Michelle Noon

Spesso mi sono chiesta: "E’ un particolare momento storico o una persona particolare che quel momento interpreta a produrre storici cambiamenti nelle nostre vite?". “Perché è quella specifica persona, in quel preciso momento storico, a determinare un tale impatto sui tanti che le sono intorno?” Penso siano l’una e l’altra cosa: la persona e il momento storico. Annie era una persona speciale, che ebbe il privilegio di maturare, come donna, in un momento di grande, storica trasformazione per le donne. Era un momento magico senza precedenti.
La presa di coscienza dei problemi delle donne cominciò, per Annie, quando per pagarsi gli studi universitari trovò un lavoro estivo in una fabbrica di frutta in scatola della Libby, a Sunnyvale, in California.

Materiali del 17 novembre 2012 "La contraccezione nei Consultori pubblici oggi" Cristina Damiani

Il mio intervento è riferito prevalentemente al lavoro dei Consultori di Roma e Provincia. Sono più di trent'anni che lavoro nei Consultori pubblici come ginecologa, e posso dire che le aree di intervento in cui è più facile parlare di contraccezione sono le seguenti:
1) dopo il parto;
2) dopo una IGV (Interruzione Volontaria di Gravidanza);
3) con le giovani alla loro prima visita;
4) con le donne che vengono per una visita di controllo (in particolare in pre-menopausa).

giovedì 29 novembre 2012

Aggiornamento contraccezione dai siti femministi negli USA curati dai Centri di self-help e dal Collettivo di Boston autore di "Noi e il nostro corpo". Stefania Costa*

Il sito di Women’s Health Specialists o Feminist Women’s Health Centers of California (Specialiste della salute delle donne o Centri femministi della salute delle donne della California), ovvero l'insieme delle cliniche per le donne che si sono ispirate alla pratica del Self-help, ci accoglie a mani aperte perchè il loro motto è: "Salute delle donne nelle mani delle donne e libertà di scelta per tutti".
Le foto, che vengono rinnovate di sovente, mostrano sempre donne durante l’autovisita e in ogni caso con in mano lo speculum, infatti, le cliniche femministe sono tutte originate da gruppi di self-help.
La pagina sulla contraccezione apre sui dati di efficacia di ogni metodo distinguendo tra reale e teorica.

venerdì 23 novembre 2012

mercoledì 21 novembre 2012

Contraccezione, chi l'avrebbe detto?! Livia Geloso

Riflessioni sulla seconda giornata di Self-help: riparliamone! organizzata da Archivia 
17 novembre 2012 
Casa internazionale delle donne di Roma

Chi l'avrebbe detto che un tema come la contraccezione, da tempo scivolato dietro le quinte rispetto alle tematiche che galvanizzano l'attenzione, potesse suscitare tanti interventi interessanti e un clima di confronto e di condivisione tanto corroborante?
Chi l'avrebbe detto che le cose scritte nell'opuscolo dedicato alla contraccezione, "Anticoncezionali", pubblicato dal Gruppo Femminista per la Salute della Donna (GFSD) come cooperativa editoriale nel 1978, potessero ancora fornire un punto di riferimento? Chi l'avrebbe detto che avremmo riparlato con interesse del metodo dell'osservazione dei segni dell'ovulazione, compresa la temperatura basale, abbinato all'uso dei mezzi di barriera (diaframma, cappuccio cervicale, preservativo maschile) e agli spermicidi, metodo che permette di usare mezzi contraccettivi solo per una settimana al mese?
E allora provo a fornire delle spiegazioni da sottoporre anch'esse al confronto.

17 novembre: Aidos, la storia, le azioni, il condom femminile

La Presidente di Aidos, Daniela Colombo, racconta l'originale approccio di questa o.n.g., nata nel 1981, alla contraccezione, alla difesa della salute femminile e allo sviluppo dell'empowerment delle donne nel Sud del mondo. Aidos si richiama direttamente alle esperienze che i gruppi femministi italiani per la salute sessuale e riproduttiva hanno messo in campo durante la stagione del movimento delle donne. Questo spiega anche la scelta di lavorare con persone di elevata professionalità e al contempo con un chiaro background femminista. Molti i riferimenti alla storia del movimento femminista italiano e alle diverse realtà non solo del Sud del mondo. Daniela richiama l'importanza di sostenere le donne irlandesi, che stanno chiedendo una legge che depenalizzi l'aborto, ma ci ricorda anche che sugli anticoncezionali non si fa più ricerca, se non nella contraccezione d'emergenza; non ultimo un dato indicativo: in Italia è dal 1995 che manca un'inchiesta globale, di ampio respiro, sulla salute sessuale e riproduttiva. 
Dopo la proiezione di Empowerment delle donne in Giordania: una collaborazione positiva,
Ornella Fantini, ostetrica di Aidos, riporta le sue esperienze sul campo, spiegando come ci sia stato un tentativo di integrare le esperienze e le figure presenti nei paesi in cui Aidos interviene con le acquisizioni positive che l'organizzazione ha cercato di proporre - e non di esportare - alle donne di culture e paesi diversi.
Serena Fiorletta, responsabile Ufficio stampa di Aidos, e punto di contatto tra il gruppo Self-help e Aidos, illustra la campagna Paper Dolls per il condom femminile e distribuisce le bambole di carta su cui scrivere riflessioni e pensieri sulla contraccezione.

17 novembre: Diversamente Occupate il giorno dopo

In Pillole del giorno prima Claudia Bruno e Angela Lamboglia di Diversamente Occupate raccontano la giornata sulla contraccezione del 17 novembre dal loro punto di vista, arricchendo la riflessione di spunti pratici...

17 novembre: le donne immigrate del Consultorio di piazza dei Condottieri (Pigneto) e la contraccezione - Centro Donne Dalia

Il Consultorio di Piazza dei Condottieri è collocato nel VI Municipio, un territorio che presenta caratteristiche sociali, economiche e territoriali molto varie ed una composizione demografica socialmente e culturalmente eterogenea. Da molti anni, all’interno del territorio si registra un forte flusso di migranti, provenienti da molti paesi tra cui in particolare dall’est europeo, dalle Filippine, dal Bangladesh, dalla Cina, per citare le comunità numericamente più presenti (Open data: www.dati.comune.roma.it). All’interno di molte famiglie e di molte comunità immigrate presenti nel nostro territorio, le donne vivono le difficoltà maggiori sia nell’inserimento sociale e lavorativo, sia nell’accesso ai servizi, sia nella possibilità di usufruirne in maniera ottimale.

17 novembre: Internet, la contraccezione, le giovani - Pina Caporaso

Il tema di questa comunicazione richiede in prima battuta un accenno alla crescente presenza e alla sempre più ampia diffusione dell’iniziativa delle donne nella rete. Contrariamente allo stereotipo che vorrebbe le donne lontane ed incapaci di governare i mezzi tecnologici, assistiamo e partecipiamo ad un uso importante, quotidiano, di Internet, sia di singole che di gruppi e associazioni impegnati in ambito femminista. Che sia un blog permanente o una mailing list per promuovere una singola iniziativa, che il tema sia la violenza contro le donne o la difesa della legge 194, che si tratti di adolescenti, ventenni, trentenni e via via più su, direi che in rete ci siamo.
Il punto, però, è un altro.

mercoledì 7 novembre 2012

CENNI STORICI SULLA CONTRACCEZIONE DAL PUNTO DI VISTA DEL MOVIMENTO PER LA SALUTE DELLE DONNE a cura di Livia Geloso

Terza parte:
Contraccezione e malattie trasmesse sessualmente (MTS).
Il condom maschile e femminile.


C'è ancora un altro aspetto del nostro tema da affrontare, un aspetto particolarmente attuale: l'intrecco tra prevenzione dalle gravidanze indesiderate e prevenzione dalle malattie trasmesse sessualmente, compreso l'AIDS, acronimo di "Acquired Immunodeficiency Syndrome", in italiano "Sindrome di immunodeficienza acquisita", in quanto, per la maggior parte degli esperti, i rapporti sessuali ne sarebbero la causa primaria di contagio. L'importanza attuale dell'intreccio suddetto è stato provocato proprio dall'imporsi a livello mondiale dell'AIDS, per il quale non c'è ancora cura, e che rappresenta una malattia molto grave, anche letale. Ricordiamo che le classiche malattie trasmesse sessualmente sono: la gonorrea, la sifilide, la clamidia, il papilloma virus e le verruche genitali. Proprio per proteggersi da queste malattie, fin da tempi molto lontani, venne approntato il condom (preservativo) maschile. Fino all'Ottocento, era fatto con intestino d'agnello, ed era costoso; con la produzione industriale della gomma, fu prodotto su larga scala, divenne poco costoso e più maneggevole. In Italia è stato ed è uno degli anticoncezionali più usati. I motivi per cui viene scelto sono: la semplicità d'uso; l'alta efficacia se usato correttamente (95-98%); l'innocuità; la comodità di usarlo solo al momento del rapporto; il coinvolgimento dell'uomo nella gestione della contraccezione.
Il condom maschile è stato consigliato dai gruppi di self-help come metodo anticoncezionale per i primi rapporti di penetrazione, piuttosto dei contraccettivi ormonali e dello IUD (spirale), che specialmente durante l'adolescenza possono interferire con lo sviluppo, ed anche quando il diaframma poteva creare qualche problema di inserimento, ma oggi il diaframma è introvabile in Italia, mentre si può trovare il cappuccio cervicale.
Purtroppo, in passato, molte donne si rifiutavano di usare il preservativo perché lo abbinavano alla prostituzione femminile. Per le donne del movimento per la salute, lo sviluppo dei contraccettivi ormonali e degli IUD ha rappresentato una deresponsabilizzazione degli uomini. Le donne del GFSD (Gruppo Femminista per la Salute della Donna) annotavano nel 1978: "Nella nostra esperienza abbiamo notato che da qualche tempo c'è un ritorno all'uso del preservativo, sia tra le donne che l'avevano abbandonato per usare la pillola o la spirale, sia tra quelle, le più giovani, che non l'avevano mai usato. Per alcune donne il preservativo si rivela una vacanza dopo che hanno avuto problemi con la pillola, con la spirale ed anche con il diaframma." Alcune donne dei gruppi di self-help andarono loro stesse a comprare i preservativi nelle farmacie come atto dimostrativo, e li offrirono ai loro partner sessuali per valutarne la capacità di dimostrarsi responsabili e collaborativi. Inoltre, suggerirono di far diventare l'inserimento del preservativo sul pene parte dei giochi sessuali, come quando è la donna ad occuparsene.

martedì 6 novembre 2012

CENNI STORICI SULLA CONTRACCEZIONE DAL PUNTO DI VISTA DEL MOVIMENTO PER LA SALUTE DELLE DONNE a cura di Livia Geloso

Seconda parte:
La contraccezione femminile moderna e il suo impatto sulla corporeità. Anticoncezionali ormonali e lo IUD (o spirale).



Negli anni Cinquanta del secolo scorso, si sviluppa una branca della biologia e della medicina, quella che riguarda l'importantissima funzione degli ormoni e la loro produzione in laboratorio, che tanto ha influenzato e continua ad influenzare il rapporto con la corporeità nel mondo moderno. En passant ricordiamo che lo sviluppo in questione diede inizio alle procedure di cambiamento di sesso, insieme allo sviluppo delle tecniche chirurgiche relative. Ma sicuramente l'ambito in cui i farmaci a base di ormoni sintetici sono più utilizzati riguarda la salute delle donne. E per correttezza storica occorre ricordare che fu la stessa Margaret Sanger, che abbiamo incontrato come sostenitrice del diaframma vaginale, a entusiasmarsi, già ottantenne, alla possibilità di una contraccezione ormonale per le donne, tanto che raccolse fondi per un progetto che porterà, nel 1960, alla commercializzazione di Enovid, la "pillola" inventata da Frank Colton. Dopo di ciò, molte altre "pillole" vennero prodotte e commercializzate. Il loro lancio sul mercato si intrecciò con il profondo cambiamento nei costumi relativo al rapporto tra donne e uomini che stava avvenendo, e la "pillola" fu proposta come la chiave della "liberazione sessuale" delle donne, tanto che quelle che non ne volevano fare uso venivano definite "retrograde".
Alla fine degli anni Sessanta, però, le donne impegnate nel movimento per la salute all'interno del movimento femminista - il movimento nel movimento come lo ha definito Luciana Percovich - che sono anche le donne dei gruppi di self-help, esprimono una posizione diversa: si dedicano ad analizzare l'impatto degli ormoni sintetici utilizzati a fini contraccettivi sulla salute, e scoprono, basandosi sia su fonti ufficiali che sull'esperienza delle donne, una serie di effetti collaterali anche gravi; e, inoltre, portano l'attenzione sul fatto che l'assunzione di ormoni artificiali, sopprimendo il ciclo mestruale, altera la percezione della propria corporeità sessuata delle donne. La campagna di controinformazione e di denuncia portata avanti dalle femministe e dai gruppi di difesa dei consumatori ha successo e ottiene il risultato che gli anticoncezionali ormonali vengano modificati e venga posta maggiore attenzione alla nocività dei prodotti in commercio.

lunedì 5 novembre 2012

CENNI STORICI SULLA CONTRACCEZIONE DAL PUNTO DI VISTA DEL MOVIMENTO PER LA SALUTE DELLE DONNE a cura di Livia Geloso

Prima parte:
La contraccezione femminile tradizionale e l'osservazione del ciclo mestruale



Verosimilmente le pratiche contraccettive femminili sono sempre esistite, infatti, si hanno notizie scritte, anche molto antiche, di tamponi costituiti da radici ed erbe pestate, sostanze gommose, miele, minerali, alghe marine, spugne, sostanze di origine animale, ecc., da inserire in vagina per ostacolare la risalita dello sperma nella cavità uterina. Si tratta, dunque, di pratiche che combinavano l'utilizzo di una barriera meccanica e di sostanze ad azione spermicida. Non abbiamo notizie scritte di una sapienza relativa ai segni dell'ovulazione, ma non è da scartare l'ipotesi che esistesse e facesse parte dell'iniziazione femminile in tempi lontani.
Le prime testimonianze scritte sulla contraccezione, nella nostra area geografica, le troviamo in testi egizi, i più antichi risalgono a tremila anni fa, in cui si parla di varie sostanze applicate su garze come, per esempio, gemme di acacia tritate, mischiate al miele o all'anyt, una specie di gomma. L'anidride di acido lattico contenuta nei germogli di acacia è un principio utilizzato ancora oggi in farmacologia.
Inoltre, si sa che le donne ebree usavano una sostanza spugnosa detta "mock", che introducevano in vagina per chiudere la bocca dell'utero. Le leggi ebraiche permettevano questa pratica alle spose-bambine, alle puerpere e alle donne che avevano figli poco distanziati, perché l'ordine divino "Crescete e moltiplicatevi" riguardava solo gli uomini.
L'uso di pratiche contraccettive è ampiamente documentato nel mondo greco e in quello romano. Ne troviamo notizie nei testi di filosofi tra i quali spiccano Platone e Aristotele, e di medici quali Sorano di Efeso e Ezio di Armida. Quest'ultimo ci fornisce la prima testimonianza scritta dell'uso dell'aceto.
Nel vicino Oriente, nel mondo persiano, prima, e poi nel mondo arabo-musulmano, troviamo ampi riferimenti a pratiche contraccettive femminili del tipo barriera meccanica più sostanza spermicida. Nell'estremo Oriente, in Cina e in Giappone, si ha notizia di pratiche contraccettive molto simili, con sostanze spermicide applicate a tamponi di carta sottile.

venerdì 2 novembre 2012

La politica del controllo della fertilità CONTRACCETTIVI E STERILIZZAZIONE Manuela Merli e Linda Lombardo

Da "Differenze 6/7" sul 1° Convegno internazionale sulla salute della donna
organizzato dal Gruppo Femminista per la salute della donna (GFSD)
giugno 1977 - Roma


Ci siamo riunite in una stanza del primo piano, vicino alla stanza dove si discuteva del parto. All'inizio non eravamo in molte, ma poi siamo aumentate, e tra i nomi che abbiamo raccolto ci sono almeno 40 donne di varie parti d'Italia e diversi paesi stranieri (Spagna, Australia, Germania, Svizzera, Grecia...). Riassumere quello di cui abbiamo parlato è difficile per due motivi: uno più generale, cioè il fatto che cercare di riportare con parole semplici la discussione di una giornata significa, per forza di cose, schematizzare e ridurre una cosa viva, il diverso modo di esprimersi delle persone, i loro sentimenti; l'altro motivo più specifico è legato soprattutto al tipo di problema che abbiamo affrontato, l'importanza che ha per le donne il problema della contraccezione, il tentativo che facciamo oggi come femministe di porci questo problema in modo più complessivo e più critico, il crollo dell'identificazione "pillola=emancipazione", la ricerca di una sessualità diversa, sono una serie di problemi enormi che hanno implicato un discorso su come ognuna di noi si pone rispetto alla contraccezione, su come non essere semplicemente sottomesse agli interessi di una generale politica demografica decisa al di fuori  di noi, su come combattere parallelamente la sperimentazione sulle donne da parte delle case farmaceutiche e le loro speculazioni economiche, su come affrontare il rapporto sessuale con un uomo, se decidiamo di farlo.

venerdì 26 ottobre 2012

INCONTRARE IL SELF-HELP AD ARCHIVIA

Tre donne del Collettivo Diversamente Occupate, che hanno contribuito ai numeri del 2012 della rivista DWF sul tema della sessualità, commentano il loro incontro con alcune donne del Gruppo self-help riparliamone. L'incontro si è svolto venerdì 19 nei locali di Archivia, alla Casa internazionale delle donne di Roma, ed è stato particolarmente ricco e intenso. Con l'occasione, invitiamo chi legge alla presentazione dei 2 nuovi numeri di DWF, sul tema del ' Saper fare comune', che si svolgerà sempre alla Casa, presso il Caffè letterario, martedì 30 ottobre alle 18.30. Alla presentazione parteciperanno il Collettivo Diversamente Occupate e il Gruppo self-help riparliamone.

Claudia
Ci siamo incontrate, dentro la grande sala di Archivia, mentre Roma fuori festeggiava l’arrivo del weekend. È stato particolare. Come già particolare era stato incontrare Livia una sera di luglio, e raccontarci cosa significa il corpo nell’esperienza di ognuna. Stare insieme a Livia, Cinzia e Serena con due delle mie compagne di strada “diversamente occupate” ci ha dato sicuramente l’idea di una ricchezza di esperienze e sguardi incarnati sul presente, una ricchezza che non si è voluta dire o mostrare tutta e subito, ma che è stata capace di accogliere e lasciar accadere.

lunedì 22 ottobre 2012

NUOVO INCONTRO!

Secondo incontro dell'iniziativa Self-help riparliamone
sabato 17 novembre
ore 9.30-18.30

Archivia dà seguito all'interesse suscitato dal 1° incontro, svoltosi il 21 aprile (materiali sul blog), organizzando in collaborazione con Aidos, Associazione italiana donne per lo sviluppo, una giornata sul tema della contraccezione dal titolo:  
"CONTRACCEZIONE RIPARLIAMONE: 
DAL SELF-HELP AL CONDOM FEMMINILE."
Il programma che speriamo troverete ricco di spunti di riflessione è in allegato. Nell'ambito dell'incontro, Aidos presenterà la sua campagna per il condom femminile simbolizzata dalle Paper dolls  (bambole di carta). Materiali relativi alla giornata saranno pubblicati sul blog prima del 17 novembre, come è stato fatto per la giornata del 21 aprile.
Vi invitiamo a iscrivervi alla giornata agli indirizzi e-mail di Archivia archivia.cidd@libero.it o del blog grupposelfhelp@gmail.com.
L'iscrizione è gratuita ed ha lo scopo di permetterci di organizzare al meglio la giornata.
Al piacere di incontrarci!
per Archivia Livia Geloso e Pina Caporaso

www.archiviabcd.it
www.self-helpriparliamone.blogspot.com
www.aidos.it

Sabato 17 novembre: il programma

Ore 9.30
Apertura della giornata: Gabriella Nisticò (presidente Archivia)
Ore 9.45
Introduzione “Self-help e contraccezione”: Livia Geloso (consigliera Archivia e coordinatrice della giornata)
Ore 10.15
Presentazione della Campagna Paper Dolls per il condom femminile:
Daniela Colombo (presidente Aidos)
Ore 10.45
Video “Empowerment delle donne in Giordania: una collaborazione positiva” di Aidos (20 min.)
Ore 11.10
Ornella Fantini (ostetrica di Aidos)
Ore 11.30
Serena Fiorletta (ufficio stampa di Aidos e partecipante del Gruppo Self-help riparliamone di Archivia) che ha proposto la collaborazione di Aidos e di Archivia per quest’evento 
Ore 11.40
Cristina Damiani (ginecologa e socia di Archivia): “La contraccezione nei consultori pubblici oggi"
Ore 12.00
Centro Donne Dalia: “Le donne immigrate del consultorio di piazza dei  Condottieri (Pigneto) e la contraccezione”
Ore 12.20
Stefania Costa: “La contraccezione nei Centri per la Salute delle Donne negli USA”
Ore 12.40
Pina Caporaso (socia Archivia) e Collettivo Altereva (Torino): "La contraccezione, le giovani e internet"
Ore 13.00
Composizione dei 2 Gruppi di lavoro e distribuzione delle Paper dolls
Ore 13.30
Pausa pranzo con buffet offerto dalle donne di Archivia
Ore 15.00
Lavoro nei gruppi
Ore 17.15
Relazione dei gruppi di lavoro all’assemblea e dibattito
Ore 18.30
Conclusioni e chiusura


giovedì 27 settembre 2012

Materiali del 21 aprile 2012 Sintesi dei lavori del pomeriggio svoltisi in riunione plenaria a cura di Livia Geloso

I lavori pomeridiani hanno compreso i lavori dei due gruppi di discussione e i lavori in sessione plenaria. I lavori in sessione plenaria iniziano con le relazioni dei due gruppi, ai quali erano stati assegnati i seguenti titoli:
a) "Sessualità, benessere e problemi di demedicalizzazione";
b) "Il rapporto tra chi ha vissuto l'esperienza del self-help e le nuove generazioni".

Il gruppo a) parte da un tema che ha suscitato emblematicamente un'accesa discussione, quello della depilazione dei genitali diffusa tra le giovani donne. Infatti, c'è chi la definisce una 'moda' che viene dall'estero, non nostra, e che induce le ragazze ancora una volta ad adeguarsi ai desideri maschili, desideri che vengono interpretati come ricerca di un genitale femminile prepubere. Altre, invece, ritengono importante contestualizzare il fenomeno della moda di depilarsi diffusa anche tra i giovani maschi, cercando di comprendere e di non giudicare nuovi comportamenti, ritenendo di restare in tal modo fedeli allo spirito di accettazione e accoglienza del self-help.
Si prosegue affrontando la questione del rapporto delle giovani con il loro corpo.

mercoledì 26 settembre 2012

Materiali 21 aprile (mattina) Intervento di Pina Caporaso

Il self-help come motivo di incontro tra generazioni di donne

Desidero raccontarvi, dal mio punto di vista, come è nato l’ incontro generazionale che ha dato vita all’iniziativa “Self-help riparliamone”. Era il 2004 e stavo scrivendo la mia tesi di laurea in sociologia del diritto sulla Legge 194. Un libraio anarchico di San Lorenzo, dal quale transitavo per cercare informazioni e materiali sul tema, mi disse che dovevo cercare “le donne di via dei Sabelli”, le quali però non stavano più in via dei Sabelli, ma alla Casa Internazionale delle Donne. In quel periodo Archivia era agli albori, in via di fondazione: vi trovai scatoloni in parte ancora chiusi, con materiali da inventariare, e lì  incontrai Ines Valanzuolo. Ines mi ha comunicato un'immediata trasparenza nel volersi raccontare e nel riannodare i fili, è stata una percezione molto forte. Quello con Ines è stato per me il primo e, forse, fondativo rapporto con una generazione alla quale non appartengo e che, da quel lavoro su via dei Sabelli, mi venne voglia di riscoprire. Dopo Ines ho conosciuto Silvia Tozzi e le altre donne che, tutte con personalità diverse, avevano contribuito alla nascita dell'importantissima esperienza di uno dei primi consultori autogestiti nella città di Roma, che ebbe una valenza molto ampia.

venerdì 21 settembre 2012

Materiali 21 aprile (mattina) Intervento di Sandra Schiassi

Il self-help: un’esperienza da rifare

   Salve! Dunque, io ho praticato il self-help negli anni Settanta. E' stato molto importante per me, prima di tutto perché, come diceva Luciana Percovich, è stata un'iniziazione. E, poi, è stata una riappropriazione. Quell'esperienza è stata una cosa stupenda, si è trattato di una soddisfazione intima, profonda. I nostri genitali erano sempre gestiti dai maschi, da altri, dal ginecologo. Finalmente ce li gestivamo noi. Finalmente ci apparivano belli. Anche le mestruazioni sono diventate qualcosa di bello, al contrario di quello che mi avevano sempre detto. Questo mi ha "potenziato" molto. Poi, era anche molto bello che ci si ritrovasse in tante. Questo era molto importante. Io avevo già fatto l'esperienza dell'autocoscienza, e nell'autocoscienza i maschi aleggiavano: i padri, i mariti, i compagni. Invece, negli incontri di self-help, di maschi non si parlava proprio, erano completamente assenti. Sembravamo tante "streghe", proprio così, lì riunite. Tant'è che io, Luciana Percovich ed altre abbiamo cominciato a interessarci del sacro femminile.

lunedì 17 settembre 2012

Materiali del 21 aprile (mattina) Intervento di Luciana Percovich


Il self-helh femminista come Iniziazione
e il ruolo delle Crone, le donne sagge.


   Buongiorno a tutte! Ines prima ha detto che, forse, abbiamo l'età in cui sarebbe anche giusto sederci, fermarci e ascoltare. Io temo di no, e non solo per la pressione del tempo presente, ma soprattutto perché noi adesso siamo le Crone, un archetipo femminile molto interessante e importante, quello della anziana "donna saggia". La Crona è stata per millenni il centro della vita sociale, non solo della famiglia ma di interi gruppi di donne e uomini, che guardavano a lei e l’ascoltavano con rispetto in quanto incarnava il sistema di valori che regolava la convivenza umana, quando questa era animata da principi che miravano allo scioglimento dei conflitti e ad evitare che le inevitabili spinte dell'aggressività sfociassero in situazioni di aperto scontro. Quando le vecchie sagge erano al centro del sistema sociale o, come lo chiameremmo oggi, "politico", lo scopo condiviso era quello di sciogliere i contrasti e ritrovare l'equilibrio e l'armonia, in un gioco costante di attenzione e intelligenza. Anche se questi non sono i valori della società in cui viviamo, abbiamo la possibilità di condividere con le nuove generazioni il nostro sogno di Femministe e di passare loro quello che abbiamo imparato nel lavoro di lunghi anni.

lunedì 10 settembre 2012

Materiali del 21 Aprile (mattina) Intervento di Silvia Tozzi

 Il self-help e il rapporto delle donne con la medicina

          Non vorrei dire troppe cose, perché avremo modo di parlare anche nel pomeriggio. Certo, è molto bello che qualcuna proponga di riaprire la riflessione, perché io avevo già chiuso nei cassetti sia i ricordi che le carte. Quando ho portato ad Archivia le carte dell’associazione Simonetta Tosi, le ho dovute togliere da casa mia, dopo vicende in cui le avevo dovute rinchiudere in depositi tipo gli abbaini del condominio, con intorno anche qualcuno che mi diceva di buttarle via. Credo che per molte sia stato così. Quindi, come diceva anche Ines, è bellissimo che qualcuna sia andata a leggere le nostre carte, vi abbia trovato interesse perché, per esempio, mi ha scritto l’anno scorso Liliana Barca, che è stata l’anima del coordinamento consultori, dopo che una giovane era andata a casa da lei per una ricostruzione degli anni Settanta: “Sono stata felice, non credevo che la nostra storia potesse ancora interessare”: Dunque, mi fa piacere contribuire a ricercare un filo, anche se anch’io come Ines preferisco essere sollecitata piuttosto che sollecitare, dare una mano sì, ma non ho più l’energia che potevamo avere quando ancora negli anni Novanta ci siamo trasferite qui alla Casa, da Via dei Sabelli, esattamente nel 1996, tentando di fare un ambulatorio, così com’era quello di San Lorenzo che ci eravamo lasciate alle spalle.

lunedì 3 settembre 2012

Materiali del 21 aprile (mattina) Intervento di Ines Valanzuolo

 Archivia, il self-help e le giovani donne

Grazie di essere qui! Ci conosciamo quasi tutte. Vorrei dire una cosa come preambolo ed è che non sono così soddisfatta di essere la prima a…ricordare , perché ero venuta soprattutto con l'intenzione, per una volta, di ascoltare. Per fare questo ho l’età giusta. Tuttavia mi viene chiesto di riflettere sul self-help, troppo importante per tacere. Per questo devo ringraziare naturalmente Livia Geloso e, in particolare, Pina Caporaso perché lei con il suo desiderio, con il suo entusiasmo, nel momento in cui scriveva la sua tesi, mi ha riportato a rileggere, a riguardare e a chiedermi perché, poi, così poche ragazze erano intorno a noi, noi che abbiamo negli archivi una montagna di esperienze veramente gratificanti per la loro ricchezza, per la loro forza ed anche per la loro radicalità. Infatti, molte delle ragazze che sono venute in contatto con Archivia per le tesi, la prima cosa che manifestavano, guardando i nostri documenti, soprattutto quelli dei gruppi che hanno lavorato sul corpo, era la percezione di trovarsi davanti a materiali tra i più rivoluzionari che potessero immaginare. Mi sono resa conto allora che proprio gli argomenti tra i più scottanti e i più decisivi di quegli anni sono quelli che hanno avuto minori testimonianze e minore diffusione della documentazione.

martedì 21 agosto 2012

Materiali 21 aprile Introduzione ai lavori di Livia Geloso

 Inizio col ringraziare la presidente Gabriella Nisticò, perché lungo tutta la preparazione di questa giornata sono stata accompagnata dal suo incoraggiamento, e ringrazio anche Ines Valanzuolo perché mi ha accolto a braccia aperte quattro anni fa. Penso sia interessante raccontarvi com'è nata questa iniziativa, perché se un'iniziativa non ha un corpo e un cuore, non va da nessuna parte, non riesce a dare frutti. Il corpo e il cuore di ciò che facciamo sono i sentimenti, le emozioni e i valori che ognuna di noi ci mette dentro. Io sono psicoterapeuta, una psicoterapeuta corporea. La corporeità costituisce un filo conduttore della mia vita, infatti, sono stata per dieci anni nel GFSD (Gruppo Femminista per la Salute della Donna) e ho scelto come professione una forma di psicoterapia centrata sul risanamento della scissione mente-corpo. Nel mio lavoro, a un certo punto, ho cominciato a condividere la storia della mia esperienza di self-help. Probabilmente perché cominciavo ad avere l'età in cui si inizia a fare il punto della situazione, e si ha voglia, allo stesso tempo, di trasmettere la propria esperienza di vita. Si tratta di un compito di fase, come ci sono compiti di fase per tutte le fasi dell'esistenza. La cosa che mi ha colpito, in particolare, è che molte giovani donne hanno reagito vivacemente dicendomi: "Ma a noi nessuno le ha dette queste cose, non le sappiamo. Non sappiamo che c'è stato tutto questo, lo vogliamo sapere. Devi trasmettere quest'esperienza!". In rappresentanza di queste giovani donne di cui sto parlando, c'è Elena B. qui, con i capelli biondi, l'avete già conosciuta perché fa parte dell'organizzazione.

sabato 18 agosto 2012

Materiali del 21 aprile (mattina) Il saluto di Gabriella Nisticò presidente di Archivia


E' bellissimo vedervi tutte qui! Archivia ha deciso di organizzare questo seminario, prendendo lo spunto dagli studi che si conducono sul Fondo del Centro Simonetta Tosi, con la ricchissima documentazione sull’attività del collettivo San Lorenzo di Roma, nato nel 1973 come consultorio autogestito Il Centro Simonetta Tosi è stato nel 2003, 30 anni dopo la sua nascita, tra le associazioni storiche costitutrici di Archivia. La documentazione, raccolta e difesa dalle socie che erano state a fianco di Simonetta Tosi nel lavoro del consultorio, è stata oggetto di studio per elaborare tesi di laurea di giovani donne, appartenenti alle nuove generazioni di donne cui vorremmo passare il testimone; nuove generazioni che hanno sentito il bisogno di un punto di riferimento, e non c'è niente di meglio che riscoprire il nostro passato che diviene anche il loro. Andare a guardare, a studiare, ad analizzare i testi femministi in biblioteca e archivio e ispirarsi alle pratiche che erano state messe in atto con grandi risultati negli anni '70, in difesa della salute delle donne da parte di noi stesse.

Questa iniziativa è nata da una proposta di Livia Geloso, consigliera di Archivia, sostenuta da Ines Valanzuolo, da Silvia Tozzi e da tutte noi componenti del consiglio.

lunedì 23 luglio 2012

Pratiche di scrittura femminista

Il volume ripercorre l’esperienza di una delle riviste più interessanti del movimento femminista romano, “Differenze”, redatta a ogni numero da un diverso collettivo della capitale. Attraverso i dodici fascicoli che compongono la rivista, si possono rileggere le vicende di alcuni gruppi, seguire lo sviluppo del pensiero delle donne, le tensioni interne al movimento, le direzioni di ricerca e gli approdi. 

 Federica Paoli è cultrice della materia in Letteratura Italiana Moderna e Contemporanea e Sociologia della Letteratura e ha scritto di letteratura e teatro contemporanei in riviste e antologie. Ha conseguito un Dottorato di ricerca in Storia delle Scritture Femminili presso l'Università La Sapienza con una tesi sulle riviste del movimento femminista a Roma negli anni Settanta, argomento sul quale ha pubblicato saggi e articoli in "Leggendaria", "Genesis" e "Zapruder". È socia di "Archivia, archivi, biblioteca e centri di documentazione delle donne".
Per leggere il capitolo relativo al numero dedicato al Convegno Internazionale sulla salute della donna, che fu promosso a Roma dal gruppo Femminista per la Salute della Donna (GFSD) nel 1977, clicca qui.
Per leggere l'indice e la scheda dell'editore sul volume clicca qui.

lunedì 9 luglio 2012

Corpi di donne in dialogo a Pistoia - Livia Geloso

Sabato 7 luglio, in modo informale, ho incontrato alcune donne che, a Pistoia, si riuniscono e danno vita a manifestazioni ed eventi. L'incontro è stato organizzato da Pina Caporaso che vive e lavora in questa città da diversi anni. Spero sia il primo di una serie di incontri del gruppo Self-help: riparliamone di Archivia con gruppi di donne che operano a livello locale e/o intorno a tematiche femminili-femministe. In quest'occasione ho potuto sviluppare con Michela Pereira - che è stata docente di filosofia medievale a Siena - un'interessante traccia di confronto e riflessione intorno alla possibilità che le donne siano il laboratorio dell'Occidente per venir fuori dal cortocircuito causato dalla tendenza alla scissione e al dominio, sintetizzabile nella scissione-gerarchizzazione del rapporto "mente-corpo", del rapporto "mente-materia", dove la mente disincarnata e sradicata dalle relazioni umane e dall'ambiente continua a produrre comportamenti patriarcali di dominio.

domenica 8 luglio 2012

Tra libertà e normalizzazione - Pina Caporaso

Ho partecipato di recente alla presentazione del numero della rivista della Società Italiana delle Storiche "Genesis" dall'emblematico titolo "Plastiche".
Presenti alcune delle autrici degli interessanti saggi contenuti nel volume: Vinza Fiorini, Alessandra Gissi, Serenella Pegna.
Vale la pena suggerire qualche spunto emerso dal dibattito, nel quale si presenta da subito la scelta singolare di partire dalla plastica come materiale per la sua natura "alchemica", capace cioè di trasformazione, che ha segnato la nostra modernità nelle cucine e nelle vite. Da un uso e uno studio artistico-esistenziale, la plastica incontra il corpo, aprendo la possibiltà di mutarlo con le inevitabili conseguenze che l'operazione comporta sull'identità dei soggetti.
Il nodo cruciale attorno al quale ruota la rivista è ben espresso dalle parole di Vinza Fiorini e Alessandra Gissi nell'introduzione: il labile confine tra assoggettamento a modelli mainstreaming e pratiche di libertà e autonomia.
Importante una riflessione sul corpo e l'età, a fronte di un piacere erotico sempre più legato alla giovinezza e all'aumento degli interventi di ricostruzione estetica della  vagina perché considerata non più giovane.
Scrivono le due autrici citate:
"Non irrilevanti i corollari di un tale trend: in primo luogo il possibile riproporsi di forme di piacere pensate in modo sempre più circoscritto ed incentrato sugli organi genitali; un processo quindi che che ha reso più disinibita, ma anche più meccanica ed essenziale la sessualità, una sorta di deminutio contro cui la cultura femminista aveva lanciato strali acuminati". 
C'è molto, insomma, su cui riflettere. Per scaricare l'indice e l'introduzione clicca qui.



sabato 26 maggio 2012

Riflessioni...

Sul sito de Il Paese delle Donne, Silvia Tozzi e Ines Valanzuolo propongono una ricostruzione dei temi emersi nella giornata di studi sul self-help del 21 aprile.

Clicca qui per leggerla!

lunedì 30 aprile 2012

Pensieri sparsi sulla giornata “Self-help: riparliamone!” di Stefania Girelli

Mi piace osservare la luce che entra dalle finestre, finestre che danno su un cortile sempre sorprendente, quello della Casa internazionale delle donne di Roma. L'aperto è il centro in quella casa, il cielo chiaro si china sopra e ci sono gli alberi e i sassi, la terra.
Una giornata sul self-help: riparlare di donne, anni, pensieri, pratiche, di quarant'anni fa. Ripercorrere, ripensare strade ed esperienze, in un mondo diverso, quello di oggi. Hanno preparato e curato la giornata Livia e Pina.
Una sala quasi piena, donne di diverse età e di diverso aspetto noto - e questo è il primo fugace pensiero che mi colpisce, in questa lunga giornata. E non so bene perché.
Mi arrivano come una ventata le parole di Sandra: esprimono cosa è stato e ha significato osservare il corpo, la vulva, l'interno proprio e delle altre, dentro relazioni che davano senso. É stato forza e leggerezza.

mercoledì 18 aprile 2012

Materiali per la giornata di studio

Puoi scaricare una sintesi dei contenuti preparatori alla giornata di studi del 21 aprile utili per condividere spunti e riflessioni del dibattito.
Clicca qui per il download!

21 aprile: PROGRAMMA DELLA GIORNATA

Ore 9.30
Apertura della Giornata: Gabriella Nisticò (presidente Archivia)
Ore 9.45
Introduzione ai lavori e coordinamento: Livia Geloso (consigliera Archivia)
Ore 10.00
Proiezione Video: Self-Help, Analisi dell’esperienza di  Livia Geloso e Marina Stella
Ore 10.15
Brevi testimonianze di Ines Valanzuolo, Silvia Tozzi, Luciana Percovich, Sandra Schiassi, Pina Caporaso
Ore 11.00
Formazione dei gruppi di lavoro
Gruppo 1: Medicalizzazione e demedicalizzazione della fisiologia femminile
Gruppo 2: Centri di salute, Consultori familiari e…
Ore 13.30 -14.45
Pausa pranzo
Ore 15.00
Ripresa dei lavori nei gruppi
Ore 16.30
Relazione dei gruppi di lavoro all’assemblea e brevi interventi di studiose e associazioni
Ore 17.30
Dibattito e conclusioni
Ore 18.30
Chiusura della giornata

Casa Internazionale delle donne, Via della Lungara, 19 - Roma

sabato 10 marzo 2012

Il self-help che mi è stato raccontato - Pina Caporaso

Ciò che voglio restituire sono le impressioni e le riflessioni venute dalle interviste che ho avuto il piacere di rivolgere ad alcune donne che si sono occupate di self-help a Roma, in quell'ineguagliabile decennio in cui l'età della ribellione per molte coincise senza appello con l'Epoca della rivoluzione. Erroneamente, infatti, e questo mi pare di poterlo condividere con tante protagoniste degli anni '70, quel periodo è ricordato nell'immaginario contemporaneo come il periodo degli anni di piombo, del terrorismo, della fine delle belle speranze. In pochi, e spesso non a caso sono donne, ricordano invece un altro grande protagonista del tempo...

domenica 4 marzo 2012

La coscienza nel corpo - Luciana Percovich

"Sembra che tutti abbiano dimenticato che la spinta verso l'esplosione di interesse per la salute delle donne e per un approccio diverso al concetto di 'cura' è nata, circa trenta anni fa, da una sollecitazione politica e non commerciale o semplicemente medica." (1)
"Non si trattò di un progetto politico studiato a tavolino né monolitico nelle sue manifestazioni, ma di un insieme di pratiche..." (2)
"...la molla...era stata proprio il desiderio di 'modificare le radici della sopravvivenza' partendo dai nostri corpi. Non solo attraverso i gruppi di parola, ma unendo alla presa di coscienza la determinazione di modificare gli aspetti dell'esperienza divenuti insopportabili." (3)

lunedì 20 febbraio 2012

IL SELF-HELP A MILANO NEGLI ANNI '70

Il Centro per una medicina delle donne nel quartiere della Bovisa
da Clara Jourdan (a cura di), Insieme contro. Esperienze dei consultori femministi, Milano, La Salamandra, 1976, pp.36-37

"Il self-help. Autovisita, autoaiuto, autocoscienza col corpo: in molti modi può essere tradotto questo termine. Il self-help, visita ginecologica di gruppo, comprende l'esame pelvico con lo speculum e l'esame delle mammelle.
Per quanto riguarda in particolare l'esame pelvico, conoscere questa parte del corpo serve, dal punto di vista medico, per diagnosticare precocemente un'infezione, una gravidanza, ecc.: visitandosi regolarmente si hanno molte più possibilità di un ginecologo di valutare i cambiamenti, le modificazioni di colore, forma, ecc. degli organi.

martedì 31 gennaio 2012

Il self-help nella memoria delle donne di via dei Sabelli

Dal Consultorio autogestito del quartiere San Lorenzo a Roma: alcune protagoniste di quell'esperienza raccontano cos'è stato il self-help per loro.

"Partire dal corpo, da un lato, rispondeva a un'emergenza sociale, ma non solo, significava la riscoperta della corporeità ignorata fino a quel momento, l'esigenza di sapere e praticare tu stessa, non rendendoti oggetto. Il self-help comprendeva non solo la presa di contatto con il corpo, erano saperi di cui ti riappropriavi, era la consapevolezza nuova di potersi conoscere, di farsi valere, di avere diritto di parola su tutto, non solo su come curarsi e come gestire una gravidanza."
Silvia

LE STREGHE SIAMO NOI

 

dalla prefazione di Luciana Percovich:
"Quasi nessuno crede più nel mito di una scienza 'neutra', al di sopra di ogni condizionamento o complicità di carattere storico o politico. ... Ma per quanto riguarda il ruolo avuto dalla medicina nei confronti delle donne, sia verso la specificità delle 'malattie femminili', sia come istituzione che crea e sostiene una precisa ideologia del ruolo femminile, solo da poco si è cominciato a parlare.

NOI E IL NOSTRO CORPO - Abstract e indice -

NOI E IL NOSTRO CORPO
The Boston Women's Health Book Collective
marzo 1973
"La storia di questo libro, Noi e il nostro corpo, è lunga e ricca di soddisfazioni. Ebbe inizio da una discussione sul tema 'Le donne e il loro corpo' svoltasi nell'ambito di un raduno di donne a Boston, nella primavera del 1969. Erano gli inizi del movimento femminista e fu una delle prime riunioni in cui ci incontrammo con il preciso scopo di parlare fra noi. Per molte era la prima volta che ci si trovava insieme per parlare e pensare alla nostra vita e a ciò che potevamo fare per modificarla. Prima della fine del raduno alcune di noi decisero di continuare a incontrarsi per proseguire la discussione...Ci rendemmo così conto, parlando tra di noi delle nostre esperienze, che avevamo ancora moltissimo da imparare sul nostro corpo e durante l'estate decidemmo di approfondire gli argomenti che secondo noi erano più necessari per conoscerlo meglio. Avremmo poi scritto qualcosa individualmente o in piccoli gruppi di due o di tre, e lo avremmo presentato in autunno con un corso di lezioni per le donne su 'Le donne e il loro corpo'. Presentammo il corso ovunque ci fosse un luogo disponibile e gratuito: nelle scuole, negli asili, nelle chiese, a casa nostra.

venerdì 20 gennaio 2012

Corpo e scienza nel movimento per la salute (Silvia Tozzi)

 "Ci sono stati molti gruppi per la salute negli anni Settanta, diversi fra loro e in osmosi col resto del movimento ma anche segnati da aspetti specifici che ne fanno un'area a sé. ...Eppure oggi è molto difficile trovare tracce, resoconti e riflessioni su queste vicende...Il fatto è che mancano molti elementi per una ricostruzione da proporre all'esterno e si può solo sperare che ci siano sempre più donne disposte a raccontare e a raccontarsi." (1)

Memoria (Silvia Tozzi)

 "(Negli anni '70) Cercare se stesse, anche nella storia, è prima di tutto riappropriazione del corpo: salute e medicina diventano per tante donne il crocevia in cui si affrontano tutte le componenti materiali e ideologiche dell'oppressione, e in cui la coscienza di sé può crescere attraverso nuove forme di resistenza ai condizionamenti sociali.

Il self-help e le mestruazioni (Livia Geloso)

 Le mestruazioni sono state un tema centrale nell'esperienza del self-help. "Ci è sembrato che, in modi e a livelli diversi, nessuna di noi accetti le mestruazioni a causa di ciò che rappresentano nella nostra società; nello stesso tempo, siamo sempre più convinte che sia importante recuperarle come parti di noi stesse." (1)

UNA NUOVA VISIONE DEL CORPO DELLA DONNA


Federation of Feminist Women's Health Centers
(Federazione dei Centri femministi per la salute delle donne)
Prima edizione 1981
Feminist Health Press, California, USA, 1991, p.17

"La nostra società è piena di immagini negative riguardo ai corpi femminili. Grandi cartelli ingombrano le strade con donne vestite in modo succinto che pubblicizzano bevande alcoliche, sigarette, dischi o luoghi di vacanza. Riviste con foto di donne in biancheria intima sensualmente sdraiate su divani o sedute a gambe aperte, compaiono fuori dalle valigette ventiquattrore di uomini d'affari che viaggiano in treno o in aereo. Album di musica rock ritraggono spesso e intenzionalmente scene di violenza sulle donne per vendere il loro prodotto. ... Viene dato alle donne un messaggio chiaro: dovete essere sessualmente disponibili, ma non guardate, non toccate e non cercate di capire i vostri corpi. La prima esperienza di self-help (il 7 aprile 1971) è nata in seguito allo stimolo suscitato da queste contraddizioni."
(traduzione di Tilde Pacchiarotti e Livia Geloso)


venerdì 13 gennaio 2012

Opuscoli...

Il Gruppo Femminista per la salute della Donna di Roma realizzò molti opuscoli informativi sul corpo femminile, la sessualità, la fisiologia. Cliccando sul link si può visionare un pdf che spiega il ciclo mestruale e il suo funzionamento, con illustrazione allegata.
Buona lettura!
CLICCA QUI

Il Centro SIMONETTA TOSI (Silvia Tozzi)

Nei primi anni ’70 il “Collettivo San Lorenzo” si era formato intorno a Simonetta Tosi in Via dei Sabelli a Roma. Ci univa il bisogno di discutere, di parlare, e di agire nel campo della salute della donna a partire dalle esigenze di ciascuna. Con il self help e l’apertura di un centro per la contraccezione, l’aborto, l’informazione, avevamo creato uno spazio di libertà in cui stare insieme e lavorare per il benessere di noi stesse e delle altre, in una prospettiva di demedicalizzazione della vita riproduttiva e della sessualità. Nei continui scambi e contatti con operatrici e operatori sanitari, portavamo nostri criteri guida che, verificati in singole esperienze significative, avrebbero potuto contribuire, anche attraverso la formazione, al cambiamento di modalità e culture dei servizi.

Il self-help a Bologna

"Nella primavera del 1974, alcune donne del movimento femminista bolognese parteciparono ad un convegno a Roma, organizzato per diffondere il self-help delle donne che le americane avevano già cominciato a praticare con successo. Anche per noi fu un'illuminazione...

Il self-help nella memoria delle donne del Gruppo Femminista per la Salute

Il momento in cui ho assistito per la prima volta ad un'autovisita è stata come un'epifania, una rivelazione, l'apertura di un orizzonte. 

domenica 8 gennaio 2012

L’AUTOVISITA - Gruppo Femminista per la Salute della Donna, 1979

Generalmente, noi donne non abbiamo familiarità con i nostri organi genitali sia perché ci hanno sempre insegnato a vergognarcene sia perché, essendo in parte interni, è più difficile osservarli, quindi conoscerli; a volte addirittura ignoriamo la loro esistenza. L’ autovisita è il mezzo che noi donne possiamo usare per prendere confidenza con i nostri organi genitali; questi sono stati definiti “misteriosi” dagli uomini, forse perché fanno parte della nostra capacità procreativa, che non possono vivere né conoscere fino in fondo.
Forse è questa preoccupazione che ha portato alcuni a dire che non esistono, che sono una mancanza.
Per questo pensiamo che guardare, toccare e conoscere i nostri organi esterni ed interni ci possa aiutare a superare i condizionamenti subiti. L’autovisita per noi è stata un’esperienza che ci ha fatto prendere coscienza del nostro corpo, del suo modo di esprimerci le sue esigenze; abbiamo, quindi, cominciato ad amarlo e ad accorgerci che non era una “mancanza”.

giovedì 5 gennaio 2012

Salute, sessualità e donne: un intreccio centrale sulla scena socio-politica a partire dagli anni '60 e '70 (Livia Geloso)

A partire dal saggio della sociologa Yasmine Ergas, "Nelle maglie della politica. Femminismo, istituzioni e politiche sociali nell'Italia degli anni '70."(F.Angeli, 1986), il tema può essere affrontato lungo due assi principali:
- l'emergere delle tematiche corporee relative alla salute e alla sessualità nel contesto dei processi di secolarizzazione, modernizzazione e razionalizzazione in atto nelle società occidentali;
- il loro intrecciarsi con le vicende della "stagione dei movimenti" ed in particolare con le vicende del movimento delle donne nel contesto del neo-femminismo.

Il Convegno internazionale sulla salute della donna, Roma, giugno 1977. Livia Geloso

Il "Convegno internazionale sulla salute della donna", svoltosi a Roma nei giorni 24-25-26 del giugno 1977, fu organizzato dal Gruppo Femminista per la Salute della Donna (GFSD) di Roma, e riunì circa 300 donne appartenenti a gruppi femministi, di provenienza nazionale e internazionale, che praticavano il self-help.
"I gruppi per la salute che praticavano il self-help erano microisole alternative di saperi biomedici, una sorta di medicina scalza praticata da donne dai ruoli misti: dottoresse, ma anche casalinghe, lavoratrici, studentesse." Elena Gagliasso, docente di Filosofia della scienza presso La Sapienza di Roma (da "La ricerca delle donne", a cura di M. Cristina Marcuzzo e Anna Rossi-Doria, Rosenberg & Sellier, 1987).

Cronologia del Gruppo Femminista per la Salute della Donna - Roma Anni 1974-1985 (a cura di Livia Geloso)

  • 1974


Alcune donne che, negli anni precedenti, hanno preso parte ad un'esperienza di propaganda dell'uso dei contraccettivi nel quartiere popolare di S.Lorenzo a Roma, organizzato dal collettivo di via Pompeo Magno, entrano in contatto con il self-help femminista e partecipano, nel 1973, presso il Ridotto dell'Eliseo, all'incontro con Carol Downer e Debra Law, appartenenti al Gruppo Femminista per la Salute delle Donne di Los Angeles e iniziatrici, nel 1971, all'interno di questo gruppo, della pratica corporea dell'autovisita ginecologica.
Da quell'incontro nasceranno, tra gli altri, due gruppi femministi dedicati alla salute delle donne che praticheranno entrambi il self-help con autovisita: il Gruppo Femminista per la Salute delle Donna e il Consultorio di via dei Sabelli a S.Lorenzo.

Il self-help femminista negli anni '70 (Livia Geloso)

Negli anni '70 del secolo scorso, nella stagione dei movimenti e dei nuovi soggetti politici, prende forma una particolare modalità di riappropriazione della propria corporeità sessuata: la pratica corporea dell'autovisita e dello studio del ciclo mestruale nei gruppi femministi di self-help.
Nell'ambito dell'esperienza del "piccolo gruppo" di sole donne all'interno del movimento femminista, come "unità di base" del movimento stesso, i gruppi femministi di self-help rappresentano un fenomeno specifico a cui è interessante porre attenzione, anche perché c'è poco materiale che li riguarda. Ciò è dovuto probabilmente al fatto che si è trattato di un'esperienza corporea, in gran parte non-verbale, oltre che squisitamente operativa.